Uno

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sabato 24 dicembre 2016

Memories

Un caro ricordo di tutti i personaggi che hanno contribuito a costruire la moda italiana e internazionale.


Walter Albini - 25 giugno 1983
Sergio Levi - 10 giugno 1985
Sergio Galeotti - 20 agosto 1985
Massimo Inghirami - 2 ottobre 1987
Franco Tancredi - 7 febbraio 1989
Brunetta - 28 giugno 1989
Enrico Coveri - 7 dicembre 1990
Mario Valentino - 1 febbraio 1990
Ken Scott - 26 febbraio 1991
Adriano Benvenuto - 24 maggio 1992
Emilio Pucci - 29 novembre 1992
Franco Moschino - 18 settembre 1994
Fabio Inghirami - 19 aprile 1996
Marco Rivetti - 16 luglio 1996
Gianni Cigna - 26 agosto 1996
Gianni Versace - 15 luglio 1997
Fiamma Ferragamo - 23 ottobre 1998
Nicola Trussardi - 15 aprile 1999
Franco Amato - 28 agosto 1999
Luciano Soprani - 25 ottobre 1999
Maria Fenghi - 4 gennaio 2000
Aldo Zegna - 18 giugno 2000
Francesco Guarnera - 20 agosto 2000
Maddalena Sisto - 8 settembre 2000
Lucia Sollazzo - 24 novembre 2000
Vittorio Rimbotti - 17 settembre 2001
Antonio Ratti - 13 febbraio 2002
Elisa Massai - maggio 2002
Patrizia Brenner - 25 luglio 2002
Francesco Trussardi - 25 gennaio 2003
Irma Bignani - 5 aprile 2003
Edgardo Bianchi - 5 agosto 2003
Egon Von Furstemberg - 25 gennaio 2003
Achille Maramotti - 13 gennaio 2004
Claudio Buziol - 31 gennaio 2005
Giuliano Caponi - marzo 2005
Guido Vergani - 22 aprile 2005
Oriella Vallini - 25 maggio 2005
Massimo Osti - 8 giugno 2005
Augusto Allegri - 7 settembre 2005
Cristina Ottina - 26 ottobre 2005
Gianfranco Basile - 26 novembre 2005
Franco Bruccoleri - 20 gennaio 2006
Maria Pezzi - 10 aprile 2006
Giampaolo Tarabini - 5 maggio 2006
Erika Ratti - 24 maggio 2006
Mauro Cantarelli - 8 giugno 2006
Gian Marco Ansaloni - 8 settembre 2006
Pino Lancetti - 9 marzo 2007
Laura Dubini - 11 marzo 2007
Gianfranco Ferrè - 17 giugno 2007
Yves Saint Laurent - 1 giugno 2008
Mila Schön - 4 settembre 2008
Alfredo Canessa - 26 marzo 2009
Roberto Moretti - 1 agosto 2008
Roberta di Camerino 12 maggio 2010
Adele Biffi - 9 giugno 2010
Tino Cosma - 14 novembre 2010
Fausto Sarli - 9 dicembre 2010
Minnie Gastel - 18 marzo 2011
Giorgio Grati - 20 marzo 2011
Giorgio Correggiari - 25 giugno 2011
Vittorio Solbiati - 6 dicembre 2011
Giansandro Bassetti - 21 marzo 2012
Nicola Bardelle - 3 agosto 2012
Anna Piaggi - 7 agosto 2012
Giuseppe Marenzi - 27 agosto 2012
Vittorio Missoni - 4 gennaio 2013
Ottavio Missoni - 10 maggio 2013
Sergio Loro Piana - 20 dicembre 2013
Sanzio Zappieri - 14 gennaio 2014
Gianfranco Barizza - 19 febbraio 2014
Nando Miglio - 11 giugno 2015
Giuliano Coppini - 15 luglio 2015
Elio Fiorucci - 20 luglio 2015
Barbara Vitti - 29 luglio 2015
Gianco Boniello - 24 novembre 2015
Wanda Galtrucco - 8 dicembre 2015
Mariuccia Mandelli Krizia - 8 dicembre 2015
Andrea Pinto - 27 febbraio 2016
Aldo Pinto - 11 marzo 2016
Stefano Ottina - 17 agosto 2016
Franca Sozzani - 22 dicembre 2016
Angelo Marani - 4 gennaio 2017

lunedì 19 dicembre 2016

MI VERGOGNO

MI VERGOGNO quando vedo queste luccicanti luminarie di Natale, costose e offensive, oggi, nell'inquietante momento storico di questa nostra umanità umiliata, offesa e torturata e bombardata proprio anche nei suoi simboli terreni più sacri al Natale, il Bambino, l'umile bambino Re dei poveri, il bimbo delle mille Aleppo martiri emblema di un'umanità disprezzata e violentata dai crudeli padroni del Pianeta che a loro non appartiene,  e che essi sottomettono col ferro e col fuoco attraverso il loro satanico emissario Denaro.
MI VERGOGNO... Natale dei ricchi predoni criminali, festa senza amore che nulla ha più di Divino...
MI VERGOGNO, Natale edonista,  festa non di fratellanza e bontà, ma rito degli Oggetti, vestiti, scarpe, telefoni, computer, viaggi, motori, mangiare... Natale mondiale devastato da guerre, genocidi, cadaveri, in mare e in terra e in cielo, Natale dove l'uomo a immagine di Dio è invece ingombro al possesso del petrolio, Satanico Dio dell'Universo, oro nero che muove gli interessi più inconfessabili.
MI VERGOGNO davanti a questa cinica pornografia consumistica ebete e incosciente che spalanca davanti a sé la porta del Nulla e ignora l'angoscia di milioni di esseri umani non più fratelli ma nemici, tutti contro gli altri senza ragione. senza la speranza in altri uomini saggi e capaci di ridare alla Terra la sua equa ricchezza per tutti, regalo della sua origine divina.
MI VERGOGNO nel non vedere la notte di Natale spegnersi per un attimo tutte le luci di questo Pianeta devastato e in quel buio pauroso e solenne udire la voce di tutte le mamme del mondo alzarsi forte e severa per chiedere basta! a questi uomini-iene la cui maledizione è pari ai delitti di cui ogni giorno si macchiano.... Ti imploro, buio, tenebra dello spirito: illuminati con la nostra fiammeggiante Speranza e fai che ogni vergogna sia per sempre cancellata dall'oscurità delle coscienze e l'uomo torni finalmente ad essere Bambino.

venerdì 9 dicembre 2016

Ricordo di Walter Albini

Personaggio, indubbiamente. Ma se è vero che l'essere personaggio è talvolta aspetto preponderante non solo per apparire ma anche per essere protagonisti nel palcoscenico della moda, occorre subito dire che Walter Albini per tanto genio e sregolatezza, fu non solo personaggio ma stilista ante litteram, quando il resto della moda italiana, timida ed incerta, era più "abbigliamento" o conformistica sartoria carica di perbenismo, che non prêt-à-porter e dunque disinvoltura, audacia, narcisismo raffinato, che in seguito si sarebbero clamorosamente affermati e diffusi anche e non sempre con necessario equilibrio di gusto mancante a certi, questi sì, forzati "personaggi".
"Stilista" dunque Walter Albini per primo e, forse, più di tutti. Raffinato e squisito, geniale e fertile, con un "difetto" che per molti è e sarà invece irraggiungibile: creatività al limite dell'eccesso, idee e suggerimenti a decine, a centinaia, in collezioni che avrebbero potuto essere non una, ma dieci ogni volta. E anche le sfilate, vissute in febbrili momenti di alta tensione, sino all'estremo istante in cui l'indossatrice deve uscire in passerella, ma anche lui avrebbe ancora per un attimo fermato per completare una perfezione sognata, intuita, sofferta sino all'estenuazione. Sfilate anch'esse, quando le circostanze lo consentirono, in cui fantasia e grandezza diventarono spettacolo, un kolossal che ancora tutti ricordano per lo stupore che comunque, quantità, qualità, estrosità e rigore, novità e ritorni, classico e fashion, provocavano avvicendandosi in sequenze mozzafiato, sgorganti da una cascata di idee che gli sprazzi della fantasia coloravano di una suggestione irresistibile. Purtroppo tanta gioia creativa era destinata a non trovare altrettanta meritata fortuna commerciale: qui la confluenza tra personaggio e manager turbinò in acque impetuose, attraversate da gelide correnti fatte di cifre di appuntameti, di accordi, di impegni, di tutto ciò che da sempre costituisce gioia e tormento di chi deve vendere per poter creare e non solamente creare per poter vendere. Non nacque mai, dall'artista Walter Albini, il commercio Walter Albini. L'artista rimase però tale, lo stilista fu sublime, il creatore inesauribile: così lo ricordano tutti coloro, e sono molti, che a lui devono idee, intuizioni, disciplina del gusto.
Così lo ricordiamo noi che quotidianamente viviamo i fatti della moda italiana ancora giovane e sotto tanti aspetti già enormemente esperta  e sicura di sé. Una moda che negli accadimenti del quotidiano - anche quelli tragici e assurdi come sempre lo è la morte improvvisa, ingiusta quando è così precoce - trova la sua storia che riserva l'obbiettività del giudizio su fatti e persone solamente "dopo".
Quando la vita diventa passato il personaggio si trasforma in ricordo, tanto più intenso e struggente fu il suo rapporto con il mondo circostante, come nel caso di Walter, l'irripetibile, geniale, raffinato, Walter Albini.

Necrologio di Walter Albini                          
di Gianni Bertasso
25-6-1983 GT