Uno

Uno

venerdì 17 agosto 2018

Liguria

Liguria....scarsa lingua di terra che orla il mare... scavata da improvvisi fiumi...morsa dal sale... combattuta dai venti... l'immagine di te sempre nel cuore... diceva il tuo Sbarbaro umano poeta di vita sofferta...
...una immane tragedia ti ferisce nuovamente colpendo Genova, fantastica città della mia giovinezza che sognava il mare come meraviglioso dono degli Dei e che quando poteva veniva a vivere i tuoi vicoli, i tuoi odori e la ventata salmastra del tuo mare e del tuo porto...
Ora quando ti percorro in treno, il tuo panorama di balconi, terrazzini, finestre e panni stesi e cortiletti è un'immagine che mi rattrista... c'è nell'aria e nelle cose sempre quel senso di abbandono e di distruzione fatta dal tempo a cui non ci si può opporre, sarebbe inutile... e il Bello, ferito anch'esso, si nasconde sotto l'incuria... grovigli di fili pendenti, intonaci scrostati, insegne di volgarità offensiva, cortili disastrati... come se gli anni fossero una forza nemica impossibile da vincere nella sua avanzata caotica... e così non solo Genova, ma la Liguria in genere... degradata dalla peggiore speculazione edilizia d'Italia che ha sfregiato per sempre le sue ridenti cittadine marinare di un tempo trasformandole in casermoni chiusi quasi tutto l'anno, unica Regione che ancora non dispone di un doppio binario ferroviario in tutta la sua lunghezza, ispida nei suoi contatti con il turismo...Liguria, amata terra di tante mie vacanze, profondo mare dalle fresche acque delle mie nuotate, e dei sapori antichi e sapienti dei tuoi cibi...
Liguria, stai perdendo il senso della Storia, e il senso del tuo ruolo in questa violenta e veloce Contemporaneità... e adesso, piangendo con Genova i suoi morti, in un abbraccio sofferto e doloroso con tutto il nostro vero Amore ti stringiamo con il grande affetto della solidarietà... sapendo purtroppo che come ci dimostri quotidianamente dopo questa nuova tragedia niente cambierà... perchè non cambierai Tu e non cambierà la tua Gente forte ma rassegnata ad un degrado storico che è dentro di sè... più dannoso di qualunque viadotto che l'umana brutalità del denaro possa importi mai più...
Liguria ieri oggi e sempre così...
"Liguria, che hai d'inverno cieli teneri come a primavera..."
... ripiegata su te stessa e sulla tua incombente e immutabile Fatalità...

mercoledì 17 gennaio 2018

PREISTORIA E APOCALISSE

PREISTORIA E APOCALISSE
la tenebra è scesa nel cuore e nelle azioni degli uomini e un sole nero mi avvolge con il suo buio fiammeggiante... l'oscurità del mattino e quella della notte mi attirano circondandomi come sirene... mi anestetizzo nel liquido amniotico della mia solitudine... un mondo primordiale mi accoglie... mi addormento in una foresta immensa e misteriosa tra i lamenti e i bramiti dei dinosauri... le loro lingue avvolgenti e i loro occhi di fuoco in cerca di vita vogliono proteggermi dal durissimo destino umano che essi conoscono già, lottando per una sopravvivenza che li inferocisce e li strazia con milioni da anni di anticipo sulla loro vita di oggi, metallizzati e mimetizzati, mostruosi nel loro acciaio e nel loro ornamento terrifico... per uccidere senza ragione uomini e donne ridotti a amebe impazzite in fuga su un pianeta liquido di fuoco...sotto un cielo incandescente di spaventosi lampi di guerra...

PREISTORIA E APOCALISSE / 2...è notte nell'immensa foresta primordiale e io giaccio accanto al grande uovo che la mamma Tyrannosaura ha amorevolmente circondato di grandi foglie spesse e carnose che lo proteggono con la loro frescura e lo nascondono agli sguardi degli altri rettili giganteschi e spaventosi che si fanno strada abbattendo alberi smisurati e creando con il loro peso crateri nella terra fresca e fremente di centinaia di embrioni e nuove forme di vita in gestazione... sono nudo nel freddo notturno e la Tyrannosaura mi prende tra le sue braccia calde e squamose e con un tremendo ruggito protettivo mi porta con sé camminando eretta con passi altalenanti e agitando la coda per emettere terribili suoni che segnano il suo cammino spaventando ogni essere che li ode... arriviamo in cima a un altopiano roccioso di altezza vertiginosa da dove si vede distante ma nitido il nostro passato e il nostro futuro di Uomini che da lei e dagli altri dinosauri avranno origine e evoluzione.. con i suoi occhi di fuoco la Tyrannosaura mi guarda indicando i lontani orizzonti dove tra le grida di terrore e il clangore degli acciai i bagliori delle fiamme illuminano sinistramente le guerre degli uomini che da subito, dalla loro comparsa sul pianeta insanguinano la terra distruggendo se stessi e le sue meraviglie e decimando le sue meravigliose risorse...

PREISTORIA E APOCALISSE/3 ...sulle rocce dell'altopiano giurassico, abbracciato alla Tyrannosaura, silenziosi vediamo scorrere insieme il Passato e il Futuro dell'Umanità e la tristezza per il pesante retaggio ci coglie con il presagio che ciò che verrà sarà difficile e doloroso per noi esseri viventi dilaniati da un'incessante lotta che da millenni contrasta ogni spirito di evoluzione della vita dell'Uomo...il rombo delle battaglie e l'eco delle armi terrificanti che gli uomini progettano e costruiscono per uccidersi senza sosta giunge sin qui, sull'Altopiano delle Origini dove tutto è natura Primordiale e dove tutto è già lotta di vita senza pace tra i giganteschi esseri che lo popolano insieme a migliaia di sconosciute nuove entità viventi che si organizzeranno per sopravvivere..anche il Pianeta vive in un sofferente tormento per il suo sconvolgente assestamento, inarrestabile e eterno, violentato da tremende scosse telluriche e spaventosi maremoti che non danno pace a una Natura maestosa e sovrastante ogni forma di vita... la Tyrannosaura mi indica i fuochi lontani dove uomini come me, grottescamente mimetizzati, si torturano e si uccidono tra loro senza pietà, sterminando con sè giovani vite e madri con le loro creature in grembo in una fuga senza scampo... la grande testa del dinosauro si china ora in avanti e le sue braccia mi posano dolcemente sull'erba profumata e verde di ossigeno purissimo e i suoi occhi di fuoco mi guardano pieni di lacrime per il suo Presente e per il mio Futuro... dalle sue fauci esce ora un vagito... tenero come il pianto del primo neonato dell'Umanità che inizia a lottare per la vita senza ancora aver aperto gli occhi...

PREISTORIA E APOCALISSE /4... ora mamma Tyrannosaura con i suoi occhi colmi di lacrime si avvicina cauta al grande uovo nascosto nel fogliame e che sta muovendosi con energia oscillando sempre più e mostrando le prime crepe... la creatura che lo contiene è smaniosa di uscire e la mamma con le sue gigantesche mani lo sfiora con una delicatezza sorprendente per la sua mole... le prime fratture ora si moltiplicano e l'uovo inizia ad aprirsi perdendo larghi pezzi di guscio, ed ecco in un attimo compiersi la grande apertura e i frammenti crollare del tutto per far uscire finalmente il nuovo essere vivente che io tremante vedo per la prima volta aggrappato a mamma Tyrannosaura che lo prende ora per mano  sorreggendolo nei primi passi incerti... è un Ominide alto e peloso con una testa ossuta e le mascelle marcate e minacciose... il suo sguardo è feroce e le sue movenze sono aggressive pur nei suoi passi barcollanti... il suono che emette dalla sua smisurata bocca è più simile ad un ruggito che a un vagito e il suo folto mantello di pelo lo rende temibile anche nell'aspetto...
camminiamo ora in tre verso la grande roccia dove finisce l'Altopiano delle Origini e da dove si possono vedere il Passato e il Futuro dell'Umanità... già sicuro di sé l'Ominide impugna ora una massiccia clava e si è staccato dalla mamma Tyrannosaura che, stanca, sembra perdere lentamente le sue forze... siamo giunti al ciglio dell'Altopiano e vediamo i fuochi lontani che stanno attraversando la Storia dell'Umanità... vorremmo avvicinarci ancora ma la Tyrannosaura giace a terra senza potersi rialzare e la sua testa si erge con un doloroso sforzo per dedicarci l'ultimo sguardo con i suoi occhi di fuoco velati dal dolore della morte... uno straziante bramito sale al cielo dove ruotano, in lotta anch'essi, nuovi Pianeti che si contendono orbite stellari, e il gigantesco corpo protettivo del dinosauro si ferma per sempre in un'immobilità primordiale tra le gigantesche foglie e gli imponenti alberi dai rami enormi e ostili... ora siamo soli, io e l'Ominide, e nuovamente cerchiamo di scendere dall'Altopiano per vedere da vicino il divenire e la storia dell'Umanità sino ad afferrarne il Futuro... troviamo finalmente un varco nei grovigli della vegetazione e iniziamo una pericolosa discesa verso i territori dove divampano le fiamme degli Uomini in perenne guerra... con l'ultimo grande salto atterriamo sulla pianura dove la terra trema sotto il fragore delle battaglie che la sconvolgono da millenni... ora avanziamo nelle tenebre e giungiamo infine in un'immensa radura illuminata da fuochi di torce che ci atterriscono... sono corpi umani che ardono impalati a rischiarare l'accampamento delle guardie della Nuova Umanità, soldati che guardiamo con raccapriccio e terrore... sono giganteschi Ratti alti tre metri con il pelo mimetizzato come le tute militari... si muovono veloci a grandi balzi e impugnano lunghe lance che terminano con spaventosi artigli in continuo movimento rotatorio... le loro espressioni sono spaventose e le loro teste con i loro occhi indipendenti si muovono in incessante sorveglianza del territorio dove si scontrano e si formano i destini dell'Uomo... d'un tratto l'Ominide si stacca da me e avanza minaccioso verso l'accampamento con un urlo terribile... ed ecco in un attimo i Ratti mimetizzati circondarlo con le loro lance artigliate e sventrarlo per riempirlo di resina e paglia e trasformarlo in torcia ardente... nascosto tra il fogliame, terrorizzato mi avvio tremante al sentiero del ritorno e all'Altopiano delle Origini da dove nessun Uomo potrà mai evadere per conoscere il Futuro che spetta solo alle forze del Bene e del Male in eterna lotta tra loro sino agli immensi confini dell'Universo e del suo inviolabile Mistero...